Venerdì, 22 Aprile, 2022
La crescita rallenta, serve nuovo Recovery Plan
Il 2022 con l'uscita dalla crisi pandemica, avrebbe potuto segnare una svolta positiva, anche grazie alle azioni messe in campo dal Governo Draghi.
Lo scoppio di una guerra alle porte dell'Europa ci costringe a misurarci con un ennesimo cambio di scenario, che complica e rallenta la nostra ripresa".
Così dichiara Giuseppe D’Anna, Presidente di AGCI Piemonte.
“Per questo come AGCI Piemonte, riteniamo e sosteniamo la necessità, l'urgenza di un nuovo Recovery Plan, con l'emissione di bond europei per fronteggiare in primis il caro-energia che ha investito le nostre cooperative, le imprese e le famiglie".
"Anche questo Def – continua D’Anna - si trova quindi a fare i conti con fattori esogeni imprevisti. La crescita prevista si dimezza rispetto a quanto contenuto nel Nadef 2021, ma mantiene il segno positivo, con il 2,9% stimato dal Governo, a fronte del 1,9% previsto da Confindustria e del 2,3% da parte del Fmi. Sarà quindi difficile pensare di tornare ai livelli di Pil pre-covid prima della fine dell'anno. Conforta invece l'andamento del deficit che con un dato tendenziale di 5,1 risulta migliore delle aspettative. Questo garantisce lo sblocco di 10 miliardi euro, 5 dei quali il Governo intende impegnare subito nel 2022, per fronteggiare i temi più rilevanti: l'incremento dei fondi per le garanzie sul credito, l'aumento delle risorse necessarie a coprire l'incremento dei prezzi delle opere pubbliche, ma servono interventi concreti per contenere il caro energia".
“La sensazione – conclude il Presidente di AGCI Piemonte - è che tuttavia queste risorse possono non bastare. E' importante quindi evitare di trovarci ad affrontare problematiche così delicate con pochi margini di manovra".