AGCI PIEMONTE

  

Lunedì, 27 Dicembre, 2021

Riforma del sistema della residenzialità psichiatrica in Piemonte

Dopo sei anni vede la luce la Riforma del sistema della residenzialità psichiatrica in Piemonte che garantendo la tenuta complessiva del sistema interviene su alcune aree critiche emerse nel corso degli anni.

L’obiettivo principale della delibera è quello di mettere al centro i bisogni dei circa 2500 pazienti psichiatrici che necessitano di assistenza sociosanitaria costante gravando il meno possibile sulle loro famiglie, sollevandole dalla compartecipazione alle spese grazie al passaggio di alcune categorie di strutture residenziali dal comparto sociosanitario a quello sanitario.

La delibera, revoca parziale delle delibere di Giunta n 30-1517 del 2015, n.29-3944 del 2016, n.14-4590 del 2017 e n.41-6886 del 2018”, introduce una riclassificazione ed il contestuale accreditamento delle strutture che rispondono a standard alberghieri qualitativi e di efficienza, l’introduzione della libertà di scelta del luogo di cura e l’obbligatorietà per ogni struttura di pubblicare la carta dei servizi per consentire ai familiari dei pazienti di valutare la più adeguata ai bisogni di cura e la decisione che il 30% delle ore svolte dagli operatori sia finalizzato alla riabilitazione e al reinserimento sociale.

E, ancora, l’istituzione di un unico Osservatorio regionale con compiti di gestione e di verifica al posto degli attuali sette e l’aggiornamento degli scaglioni delle spese di compartecipazione dell’utenza e dei Comuni alla retta giornaliera per tutte le tipologie di comunità psichiatrica”. La nuova delibera è il risultato del lavoro congiunto di rappresentanti dei pazienti e dei loro familiari, associazioni datoriali, Dipartimenti di Salute Mentale, Comuni e Consorzi, dopo un lungo periodo di duri confronti con l’amministrazione regionale anche sul piano giuridico, che ha messo in luce la complessità del tema della riabilitazione psichiatrica.

Le scriventi Associazioni datoriali AGCI Solidarietà, Legacoop Sociali, Confcooperative Federsolidarietà  e Fenascop accolgono questo dispositivo come un primo passo di un indispensabile percorso condiviso di trasformazione della cura, della riabilitazione e del reinserimento sociale in linea con i nuovi scenari i cui bisogni emersi chiaramente con la pandemia richiedono alla programmazione socio-sanitaria.

AGCI Piemonte
Il Presidente  
GIUSEPPE D’ANNA