AGCI PIEMONTE

  

Martedì, 26 Settembre, 2023

Cooperative torinesi 2023

Nuova edizione dell’indagine che fotografa un universo di 1.168 realtà, attive principalmente nel settore dei servizi alle imprese e alle persone, con una presenza di realtà femminili superiore alla media. Numeri complessivi in calo (-2,4% rispetto al 2022), ma buone prospettive di sviluppo: metà delle cooperative dichiara fatturato in crescita e occupazione stabile.

Ancora in diminuzione le imprese giovanili.
www.to.camcom.it/cooperative2023

IL PENSIERO DI GIUSEPPE D’ANNA - PRESIDENTE AGCI PIEMONTE

Il Rapporto della Camera di Commercio di Torino per l’anno 2022 evidenzia un rallentamento della crescita, legato all’aumento dei costi e a un crescente pessimismo sull’evoluzione dell’economia italiana.

Io credo che una delle cause è la globalizzazione, il cui principale elemento distintivo è rappresentato dalla grande velocità con cui si muovono capitali e l’informazione.

Questo fenomeno che è esploso con particolare veemenza negli ultimi quindici anni ha provocato un sensibile aumento della disuguaglianza con una conseguente crescita delle insicurezze, in particolare di tipo economico, ma non solo. Parallelamente, sta rapidamente aumentando la domanda di protezione.

I tradizionali sistemi di Welfare non potranno fornire le risposte necessarie a queste esigenze.

Chi sarà in grado di fornire un valido contributo? 

Io ritengo che la cooperazione ha molto da dire, da dare e da fare in questo senso, identificando alcuni dei meccanismi necessari per rispondere alle nuove domande, facendosi garante di uno sviluppo sostenibile.

La cooperazione, oggi, rappresenta un antidoto originale ed originario alle disuguaglianze.

Negli anni della crisi, infatti, ha difeso l’occupazione, in molti casi, addirittura aumentandola, ed ha offerto un calmiere interno alla diversità dei salari, garantendo un differenziale tra il livello più alto e quello più basso decisamente inferiore rispetto a quello, spesso spropositato, in vigore presso altre forme imprenditoriali.

Tenendo uniti i bisogni e la capacità, come la cooperazione ha dimostrato di saper fare, si può dare ossigeno alla speranza.

In conclusione la domanda tiene: molte cooperative hanno aumentato il valore della produzione e molte di esse chiudono l’anno con un utile di esercizio. 

Sicuramente la fotografia che emerge è quella di un Paese certamente inquieto, dove crescono i timori, ma che complessivamente vede rafforzarsi i sentimenti di fiducia, serenità, accettazione e aspettativa positiva.