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Lunedì, 13 Maggio, 2024

Accordo Masaf, Cdp e Intesa Sanpaolo: 20 miliardi di euro per l’agricoltura, settore strategico del Paese

Venti miliardi di euro per il rilancio del settore agricolo per valorizzare e sviluppare le filiere produttive. È la dotazione finanziaria fornita dall'accordo siglato questa mattina tra il Ministero dell'Agricoltura, Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo. L'accordo è stato presentato nella Sala Cavour del MASAF, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida e del capo di gabinetto Raffaele Borriello. Sono intervenuti Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo e Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo che ha messo a punto le soluzioni finanziarie. Intesa Sanpaolo metterà a disposizione del settore 20 miliardi di euro per il rilancio dell’agricoltura italiana – nell’ambito del più ampio plafond creditizio di 410 miliardi di euro a sostegno delle iniziative del PNRR – anche utilizzando la provvista fornita da CDP. L'accordo: - prevede la garanzia Ismea sui finanziamenti; - ⁠consente alle imprese agricole con produzioni caratterizzate da lunga stagionatura di "fattorizzare e liquidare il magazzino" con innovative soluzioni finanziarie ad hoc, per liberare liquidità a favore delle imprese; - ⁠delinea un'azione congiunta per investimenti destinati a filiere agroalimentari, ricerca e innovazione, accesso ai mercati esteri e passaggio generazionale ed efficientamenti del comparto attraverso risparmio energetico, economia circolare, interventi per il benessere animale. "L'accordo siglato oggi è la dimostrazione di come il Sistema Italia possa avere di nuovo una convergenza operativa per sostenere l'economia reale - ha dichiarato il Ministro Lollobrigida - per affermare quei valori non solo finanziari legati all'agroalimentare di ricerca, modernizzazione, commercio, rafforzamento delle imprese e dell'economia, e di ricambio generazionale. Quando il sistema bancario crede in qualcosa - ha concluso il ministro - è perché è convinto che sia anche un buon affare, per questo siamo contenti che ci sia fiducia negli stimoli che stiamo lanciando: questo settore diventa un buon affare, per chi ci investe a livello di finanza, per chi ci è dentro, e per le generazioni future".